lunedì 25 febbraio 2008

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Rotonde, raccordi per la tangenziale, alberghi, centri commerciali. Non lo so con esattezza cosa rientra fra Infrastrutture per i mondiali di ciclismo.
Domenica mattina ho pedalato passando per i Giardini Estensi, biblioteca comunale, casina della cultura, piscina comunale, scuole, qualche supermarket, ospedale del ponte. Nessuno di questi è un posto degno per installarci una rastrelliera.
Mi sono fermato in libreria ed ho attaccato la BC ad una coppia di cestini per i rifiuti. La settimana prima mi sono attaccato ad un lampione, poi ad una ringhiera ed una transenna(inibitore di parcheggio o protezione per i pedoni).
Davanti al Comune c’è una bella fila di inibitori di parcheggio (panettoni di cemento), ora ci hanno aggiunto i vasi con le piante. Forse una rastrellierina per gli utenti della biblioteca o per i visitatori del comune potrebbe starci, anche se non usata funzionerebbe da inibitore di parcheggio.
A Varese, per ora, ho contato 3 rastrelliere per biciclette, sono dalle parti della zona pedonale.

lunedì 18 febbraio 2008

Viale Aguggiari, proposta

In cima al viale Aguggiari, la pista ciclabile comincia dal nulla, all’altezza della chiesa di S. Massimiliano Kolbe. Finisce, poi, vicino al centro, l’interruzione in corrispondenza dell’incrocio con il viale dell’ippodromo è rilevante.
Perché non è stato risolto questo tratto della strada? Non è facile trovare una soluzione. Una delle uniche possibili mi sembra lo spostamento della linea d’arresto. Arretrando la linea d’arresto al semaforo delle auto e prevedendone una avanzata per le BC, si rendono queste ultime più visibili e si da a loro la possibilità di attraversare per prime l’incrocio.
Questo tipo di soluzione la si trova anche nei manuali, anche in quello pubblicato dalla ARPAV (agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto) e FIAB
http://www.arpa.veneto.it/pubblicazioni/docs/La_citta_in_bicicletta.pdf
Fatto molto bene.
Che spesa per fare una cosa del genere?
Perché non ci abbiamo pensato?
Soprattuto, perchè ci dovremmo accontentare di lavori fatti a metà?

venerdì 8 febbraio 2008

Viale Aguggiari, analisi

Viale Auguggiari è uno di quegli assi dotati di piste e corsie ciclabili. Salendo, dopo il semaforo con via Paravicini e via Grandi, il primo tratto ha una pista ciclabile pedonale in sede propria, separata dalla corsia carrabile da un filare di alberi. In questo tratto, in discesa, c'è una corsia con dosso artificiale. Le piste e le corsie ci sono anche nella parte alta del viale, terminano all'altezza della chiesa di S. Massimiliano Kolbe.
Considerando che: si tratta di una strada trafficata e percorsa a velocità sostenute dalle auto; è in dislivello ed il ciclista è in difficoltà in salita ed agevolato in discesa; considerando la densità abitativa di alcune zone del viale; dotare questo asse di infrastrutture per i ciclisti ha la sua utilità.
In questo quadro, generalmente positivo, c'è un bel neo, l'incrocio con il viale dell'Ippodromo, il semaforo in corrispondenza di un ristorante a ridosso della strada.
Poco prima di questo tratto si interrompono le piste ciclabili, c'è una decisa strozzatura, un semaforo in cui le macchine devono pre-selezionarsi. E' difficile capire il funzionamento di questo incrocio anche per le macchine che salgono e proseguono per il viale. Bisogna aggiungere che ci sono spesso macchine in sosta, senza criterio, in corrispondenza del ristorante.
Proprio in questo nodo, CRITICO, il ciclista non ha più nulla. Provate a seguire le tracce in verde che ho messo nello schizzo.
In questo punto ci farei qualcosa. Grazie per le piste e le corsie, ma forse risolvere questo nodo incrementerebbe la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Che ne pensate, ciclocittadini!